Carlo Pagliarini nasce a Sant’Ilario d’Enza nel settembre del 1926. La madre era di origine contadina e il padre un trasportatore in seguito autista a Sant’Ilario. Frequenta l’Istituto Professionale di Reggio Emilia, ma giunto al terzo anno decide di abbandonare gli studi: il suo carattere lo porta a riflettere sulle condizioni di disparità sociale che il regime fascista sta producendo.
Nel 1945 entra ufficialmente nelle file partigiane, è nominato commissario politico del suo distaccamento e il giorno della Liberazione, chiamato ad improvvisare un discorso, Pagliarini mostra già “in nuce” la passione che lo guiderà per tutta la vita: attuare un progetto che coinvolga i giovani di tutto il Paese.
Sempre nel 1945 è chiamato a Reggio Emilia ad occuparsi dei giovani della provincia e crea le basi per la nascita di un movimento giovanile in Emilia-Romagna.
Nel 1948 si trasferisce a Roma, in seguito alla proposta di occuparsi della nascente Alleanza Giovanile e per studiare i presupposti per la creazione di un movimento nazionale di ragazzi; è in questa sede che conosce Maria Luisa, che diventerà sua moglie nel 1952.
Da lì a poco si costituirà l’Associazione Pionieri d’Italia, un movimento in cui confluirà anche l’Unione Ragazzi d’Italia (gruppi di ragazzi del nord Italia associatisi in modo spontaneo) e che assumerà valore nazionale. Inizia così la collaborazione, unita ad una sincera amicizia, con Gianni Rodari, che sarà il direttore del settimanale per ragazzi il “Pioniere”, conosciuto in questi anni di fervore associazionistico.
Negli anni Cinquanta l’Api è coinvolta nel processo di Pozzonovo.
Nel 1960 l’Associazione Pionieri d’Italia si scioglie e già dal 1962 Carlo Pagliarini lavorerà per l’Associazione Ricreativa Culturale Italiana, di cui diventerà uno dei segretari, dando uno slancio propositivo verso una politica culturale nei confronti dei giovani.
Nel 1981 si costituisce ufficialmente l’Arciragazzi: si concretizza finalmente il sogno di Carlo Pagliarini, ovvero ridare vita a un’associazione laica dei ragazzi, dove vengano coinvolti bambini, giovani, educatori, protagonisti di un nuovo progetto di cambiamento. Il Pagliarini puntò in particolar modo sulla pratica educativa che facesse leva sul coinvolgimento, l’assunzione di responsabilità e di compiti da parte del bambino. Sarà Presidente dell’Arciragazzi fino al 1995.
Parallelamente a questa attività dell’Arciragazzi, partecipa a congressi, convegni, seminari nazionali e internazionali, ma non dimentica il suo paese natale: dall’aprile del 1987 al giugno del 1990 scrive alcuni racconti per il “Gazzettino Santilarese”, riguardanti alcuni personaggi caratteristici del suo comune d’infanzia.
Tra il 1985 e il 1992 Carlo Pagliarini è il direttore della rivista di stampo pedagogico “Albero a Elica”, in collaborazione con l’Istituto di scienza dell’Educazione di Bologna e con il prof. Franco Frabboni.
Il 1991 e il 1992 sono gli anni in cui collabora al “Progetto bambino urbano”, promosso dall’Istituto degli Innocenti di Firenze, progetto ispirato ai principi della Carta dei Diritti dell’Onu sull’Infanzia.
Nel 1995 Carlo Pagliarini è il fautore, nonché il Presidente, di “Democrazia in Erba”, un’associazione con lo scopo di coinvolgere i ragazzi alla vita del proprio comune, attraverso l’elezione di un proprio Consiglio comunale e di un proprio sindaco.
L’ultimo periodo della sua vita lo dedica ai diritti dei bambini: nel 1996 viene realizzato dal Centro nazionale di documentazione sui minori un importante rapporto sulla condizione dei minori in Italia dal titolo “Diritto di crescere e disagio”. Tale rapporto è costituito presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, su mandato della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Pagliarini è tra il gruppo di collaboratori ed esperti che realizzano il trattato. In questo periodo Pagliarini è anche membro dell’Osservatorio Nazionale dei Minori al Ministero della Solidarietà Sociale .
Carlo Pagliarini muore a Roma nel giugno del 1997 ed è sepolto a Nazzano, poco distante da Roma, dove abitava da alcuni anni.