Gianni Rodari

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Lettera del 1973 di Gianni Rodari

GIANNI RODARI

Bentornati!!!

Rivedere dopo tanti anni i personaggi del "Pioniere" sarà una piacevole sorpresa, forse un'emozione, per lew diverse centinaia di migliaia dei suoi ex lettori, che furono bambini e ragazzi tra il 1950 e il 1962 e che crebbero con Cipollino, Chiodino, Pif Aquila Bianca, il Gabbiano Rosso...

Anni lontani e diversi. I primi direttori - Dina Rinaldi e il sottoscritto - ricordano le sattarie e furibonde campagne da Guerra Santa che accolsero l'uscita del settimanale il "Pioniere " bruciato sulla pubblica piazza di..... Meglio non dirlo. Fiamme passate, acqua passata.

Togliatti sorrideva dietro gli occhiali, fermandosi a guardare il"Candido" di Voltaire, trattato a fumetti da Aldolfo Cagnacci, le nitide tavole di Raoul Verdini, i disegni arebescati di Flora Capponi. "Non dovete divertirvi voi - raccomandava - dovete divertire i lettori ".

Ma si vedeva che anche lui era divertito.

Ai ragazzi il giornale non cessò mai di piacere. sapeva anche aggiornarsi, con le storie grottesche di Marcello Argilli e i disegni grintosi di Vinicio Berti, astrattista fiorentino. Tra i collaboratori Paolo Bracaglia dava il cambio a Vito Sansone. Si mettevano umilmente a lavorare per i bambini anche la cara Ada Gobetti, anche Dina Bertoni Jovine. Arrivava, con gli atomi in tasca, Dino Platone.

Quando il giornale morì, fu a lungo pianto e rimpianto.

I suoi ex lettori diventarono adulti, ebbero dei figli e forse non hanno ancora smesso di parlar loro del "Pioniere" come si parla di una gloriosa avventura di gioventù, o di un Eldorado perduto. Piaceranno anche ai figli che seppero farsi amare ai padri? Se si, vorrà dire che non erano pura confezione, che avevano dentro qualcosa, come noi speriamo.

Chi ha lavorato per il "Pioniere" sa di aver lavorato per amore. Quella del "Pioniere" è stata una bella storia, una storia pulita. Di più non serve dire.

Andate dunque, vecchi ombre colorate, a ritrovare i vecchi amici e a conquistarvene dei nuovi. Poi da cosa nasce cosa.... Si vedrà.

GIANNI RODARI